Sempre più spesso si sente parlare di problemi di adolescenti, della loro visione del mondo che li circonda come di un mondo ostile, dei loro compagni inaffidabili, degli insegnanti ingiusti e naturalmente, degli adulti che non li comprendono a sufficienza.
Molto spesso questo loro sentirsi “poco considerati” li porta ad uno scarso profitto scolastico, ad avere un atteggiamento ostile sulla realtà che vivono quotidianamente. Si leggono sempre più spesso casi di ragazzi che si suicidano gettandosi dal terrazzo di una scuola per aver meritato un brutto voto, o per essere venuti a conoscenza della imminente bocciatura scolastica, insomma basta una causa di dispiacere a scatenare in alcuni di loro una forte forma di depressione.
Ci sono ragazzi che parlano dei loro problemi e quindi ciò li aiuta in modo positivo a non tenere tutto per loro, anche se giudicano il mondo in modo oscuro, e ci sono quelli invece che si chiudono dentro le loro angosce e le vivono da soli o, peggio ancora, con l’aiuto di stimoli esterni come droghe, alcool, tranquillanti , cose comunque spesso pericolose.
Il canale di comunicazione di questi ragazzi, che si aprono sui loro problemi, è uno strumento prezioso per rimanere in contatto con la fase che il ragazzo in questione sta attraversando. E’ sempre più frequente lo sviluppo, nella visione adolescenziale del mondo, una prospettiva negativa della vita e del mondo che li circonda. Ciò può sembrare in contrasto con la ricchezza di mezzi di cui dispongono, con gli sforzi minimi che vengono richiesti loro sia in campo scolastico che famigliare.
Nella realtà più è facile e leggera la loro vita quotidiana più loro sembrano perdere di autostima. Non raramente al primo problema scolastico, delusione sentimentale, e altro, si cerca di compensare questa ferita proiettando le cause all’esterno: insegnanti ingiusti, amicizie traditrici e inaffidabili, arrivando anche alla denuncia del “sistema” ritenuto completamente sbagliato.
Come tutte le idee paranoiche, queste accuse hanno sempre una base di verità. Il problema è comunque proprio nella incapacità del giovane di affrontare l’aspetto duro e ingiusto della realtà come lui la osserva. Il rischio di questa sua posizione psicologica è quella di difendere i lati deboli della personalità in cui tutte le responsabilità sono all’esterno mentre il giovane protagonista è perseguitato e oppresso.
Questa visione non fa altro che indebolire la sua autostima e impedire la crescita vera e propria, ponendo le basi per rischi psichici più gravi. Alla fine dell’adolescenza quando il ragazzo dovrà inserirsi nel sociale avrà il serio problema della ricerca del lavoro e quindi dovrà confrontarsi con la realtà della vita.
Pur di non fare i conti con le proprie insufficienze spesso questi falsificano la realtà. Questo è un loro lato debole che l’adulto non deve mai sostenere. Occorre quindi informare gli adolescenti del pericolo che si incorre nel distruggere le energie e perdere entusiasmo.
Si tratta, in fondo, di far comprendere al giovane il prezzo dell’impegno e la fatica per il raggiungimento degli obiettivi contro la fantasia della sconfitta e dell’emarginazione.
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Postato il Friday, 28 March 2008 ore 21:04:44 CET di s-catalano |
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