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La Scuola non denuncia! |
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claudiaurz Scrive "Tutte le bambine e i bambini hanno gli stessi diritti!!!
(Dal sito FLC/CGIL) Con il disegno di legge sulla "Sicurezza" già approvato dal Senato, e ora in discussione alla Camera, viene introdotto il reato di soggiorno illegale. L'art. 362 del codice penale obbliga i pubblici ufficiali, pena una sanzione pecuniaria, alla denuncia dei reati di cui siano venuti a conoscenza nell'esercizio delle proprie funzioni. È chiara la posizione in cui si verrebbero a trovare i docenti e dirigenti scolastici nel momento dell'esercizio della propria professione.
È evidente ed inaccettabile il disprezzo per la dignità e i diritti delle persone contenuti in questo disegno di legge. Nei confronti della funzione educativa della scuola e della deontologia professionale dei docenti di questo paese, tutto questo rappresenta una violenza intollerabile che non possiamo che respingere.
Ci chiediamo che relazione esiste tra la tanto acclamata e propagandata volontà di inserire tra le materie scolastiche lo studio della Costituzione e la predisposizione di una legge che si pone agli antipodi di una normale lezione di educazione civica.
In allegato un appello che fra poco sarà disponibile anche per una sottoscrizione on-line.
La scuola non denuncia
Cari colleghi e colleghe, siamo di fronte all'ennesimo attacco alla scuola dell'accoglienza e dell'inclusione.
Abbiamo appreso che nel cosiddetto "Pacchetto Sicurezza" gli insegnanti, così come i medici, in quanto pubblici ufficiali, sono tenuti (nel "non debbono ma possono" si cela una mistificazione) a denunciare i propri allievi/e irregolari.
Tutto il mondo della scuola sa che dal 1994 una Circolare Ministeriale prevedeva l'obbligo scolastico per tutti i minori presenti sul territorio italiano, ribadendo il concetto che il diritto all'istruzione e il benessere psicofisico del minore (in quanto minore) è sempre anteposto a qualsivoglia considerazione di carattere giuridico (status della famiglia).
Siamo convinti che la richiesta rivolta agli insegnanti lede non solo il diritto primario di ogni bambino/a, ragazzo/a, all'istruzione ma è fortemente lesiva della dignità dei docenti, della loro professionalità e del loro ruolo educativo.
Da ultimo, possiamo ricordare che, se è la sicurezza che sta a cuore ai nostri concittadini prima dell'uguaglianza sostanziale dei diritti umani, famiglie allontanate dai servizi sociali e sanitari e bambini esclusi dalle scuole, nell'inevitabile degrado che ne consegue, costituiscono per la società un potenziale rischio, una sorta di bomba ad orologeria della cui deflagrazione tutti pagheremo le conseguenze.
L'invito è quello di cercare una via d'uscita comune e non escludente.
Sulla scia anche di quanto hanno già risposto i medici, il CD/LEI - Centro di Documentazione Laboratorio per un'Educazione Interculturale del Comune di Bologna - propone agli insegnanti di rispondere a questa ingerenza indebita attraverso tutte le modalità possibili, iniziando da cartelli plurilingue (che faremo tradurre in pochi giorni e che vi invieremo) da affiggere sui portoni e negli atri delle scuole e da far arrivare alle famiglie dove si ribadisce che:
· la scuola non denuncia
· che gli insegnanti rispondono alla loro coscienza di educatori
· che l'obbedienza non è più una virtù (Don Milani)
Vi segnaliamo anche come modello di "cartello plurilingue" quello predisposto da: Medici senza frontiere, dalla Società italiana di medicina delle migrazioni, dall'Associazione Studi giuridici sull'immigrazione, dall'Osservatorio italiano sulla salute globale disponibile al seguente indirizzo http://www.occhioclinico.it/cms/node/1230 "
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Postato il Monday, 23 March 2009 ore 20:29:57 CET di s-catalano |
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